Eravamo quattro amici al bar. Avvocati, psicologi e psicoterapeuti accomunati dalla convinzione che, quando si tratta di famiglia e di minori, dette figure professionali non possono limitarsi a dialogare, ma devono tendere a costruire vere e proprie sinergie.
Poi siamo cresciuti. E siamo diventati un’associazione culturale. Ci siamo voluti chiamare #ancoramici (con l’hashtag rubato al linguaggio di Twitter): perché, quando ci si lascia, “ancora amici” si può restare. O almeno: ci si può provare. Ci siamo dati un brand ed un sito: www.byebyecupid.it.
Alla fine siamo cresciuti a tal punto da avere bisogno di un contenitore ancora più ampio: un’associazione di promozione sociale. Perché le nostre non potevano restare chiacchiere da bar ma avevano bisogno di una piazza e di un megafono.
La piazza l’abbiamo occupata. Da oggi abbiamo anche il megafono. E il megafono è il Collaborativo di Alessandria. Il nome allude alla Pratica Collaborativa.
Alcuni di noi, infatti, si sono trovati a fare quello che fece il papà dei professionisti collaborativi, Stewart Webb, avvocato di Minneapolis. Dopo una causa di separazione-divorzio sono tornati dal tribunale, hanno gettato in un angolo la borsa stracolma di carte e hanno detto: “io con questi qui non voglio avere più niente a che fare!”.
“Questi qui” sono i giudici. Magari anche bravi giudici. Il punto è che, quando si tratta di dare risposte ad una crisi familiare, i tribunali non ce la fanno più. I giudici non ce la fanno più ad andare al cuore dei problemi e nelle sentenze che pronunciano spesso manca l’essenziale e resta “il troppo e l’vano”.
La sfida è quella di non delegare ad un tribunale il destino proprio e dei propri figli. Perché bisogna educare i coniugi – anche quando c’è un conflitto – a tenere a mente la lezione di Abraham Lincoln:
“Avvocato sconsiglia sempre dal far causa.
Consiglia, ogni volta che puoi, i tuoi vicini ad accordarsi.
Fai loro presente che chi sembra il vincitore spesso è il vero perdente.”
Come faremo tutto ciò? Collaborando. Collaborando tra noi e collaborando con voi. Se avrete la pazienza di leggerci.